IL PROGRAMMA LIFE

Il programma LIFE è lo strumento di finanziamento dell’Unione Europea per l’ambiente e l’azione per il clima. L’obiettivo generale del programma LIFE è contribuire all’attuazione, all’aggiornamento e allo sviluppo della politica e della legislazione dell’UE in materia di ambiente e clima mediante il cofinanziamento di progetti con un elevato valore aggiunto europeo. LIFE è composto da due sottoprogrammi, ciascuno articolato in 3 settori d’azione.

 

Dal suo avvio nel 1992 ad oggi sono state completati quattro cicli completi del programma LIFE (LIFE I: 1992-1995, LIFE II: 1996-1999, LIFE III: 2000-2006 e LIFE +: 2007-2013) ed è attualmente in corso il quinto ciclo (2014-2020). Durante questi 25 anni, sono stati cofinanziati circa quattro mila progetti in tutta l’Unione Europea, con un contributo di circa 3,1 miliardi di euro alla protezione dell’ambiente. La Commissione europea attraverso DG Ambiente e DG Azione per il clima ha gestito direttamente l’intero programma LIFE. Nel corso dell’ultimo ciclo, l’attuazione di molte componenti del programma è stata delegata all’Agenzia esecutiva per le piccole e medie imprese (EASME).

 

Il programma LIFE si articola nei due sottoprogrammi Ambiente e Azione per il clima. Il sottoprogramma Ambiente comprende i tre settori prioritari Ambiente e uso efficiente delle risorse, Natura e biodiversità e Governance e informazione in materia ambientale, ciascuno dei quali comprende varie priorità tematiche. Il sottoprogramma Azione per il clima comprende i tre settori prioritari Mitigazione dei cambiamenti climatici, Adattamento ai cambiamenti climatici e Governance e informazione in materia di clima.

 

Life agriCOlture è finanziato nell’ambito del settore prioritario Mitigazione dei cambiamenti climaticiPer questo settore il bando finanzia progetti di migliori pratiche, progetti pilota e progetti di dimostrazione che contribuiscono alla transizione verso un’economia a basse emissioni per raggiungere gli obiettivi UE Quadro 2030 per il clima e l’energia: una riduzione almeno del 40% delle emissioni di gas a effetto serra (rispetto ai livelli del 1990), una quota almeno del 32% di energie rinnovabili, un miglioramento almeno del 32,5% dell’efficienza energetica.